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Presentazione |
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La Basilica Minore di S. Giuliano è un dono
di Papa Benedetto XVI alla città di
Castrovillari della Diocesi di Cassano all’Jonio
che accompagna con la preghiera: “Sosteniamo
con le nostre preghiere il cammino
spirituale dell'intero gregge del Signore e
ci compiaciamo altamente ogni qualvolta è
nelle nostre possibilità diffondere il culto
divino e conferire prestigio alle sante
chiese e in tutto il mondo”. E aggiunge: “E
nostra speranza che questo segno della
Nostra benevolenza contribuisca
significativamente al progresso spirituale
dei fedeli che si recano a pregare in questo
tempio, implorando doni divini per sé e per
le persone a loro care” (Cf Breve
Apostolico)
Con l’aiuto di Dio, l’intercessione di S.
Giuliano e della Vergine Maria del Castello,
entrambi patroni della nostra città, grati
del dono ricevuto, non possiamo, non
dobbiamo deludere le aspettative del Santo
Padre, facendo memoria grata e costante
delle parole di Cristo: Ut omnes unum sint.
(Gv 17,21)
La chiesa di S. Giuliano è sicuramente la
più antica di Castrovillari; ha accompagnato
per secoli, lungo il sentiero della fede,
speranza e carità, le generazioni che si
sono succedute attraverso alterne vicende
storiche non sempre felici. Oggi continua il
suo pellegrinaggio, rimanendo stabile punto
di riferimento per la comunità, in
particolare ora che è stata insignita, come
afferma il Papa nel suo Breve Apostolico:
…“insignendo, in virtù delle particolari
facoltà ad essa da Noi attribuite, del
titolo di BASILICA MINORE la chiesa di Dio
dedicata in onore di san Giuliano, VESCOVO,
in Castrovillari, in codesta Diocesi di
Cassano, con tutti i diritti e i privilegi
consoni, per legge, alle chiese fregiate di
tale onore…”. (Cf Breve Apostolico)
La Basilica Minore ha il prestigioso ruolo,
conferitogli dalla Sede Apostolica, di
rappresentare un particolare legame con il
Successore del Pescatore di Galilea
attraverso il Vescovo Ordinario della
Diocesi. Il suo territorio coincide con
quello del Comune e relativi abitanti. In
questa realtà ecclesiale, composta da sette
comunità parrocchiali, - troppo frammentata
- svolge la sua attività pastorale secondo
le proprie attribuzioni per il bene delle
anime. Oggi, il Vescovo, S. E. Mons.
Francesco Savino l’ha consegnata al nuovo
Rettore libera da pendenze economiche,
contenziosi di natura civile e canoniche
affinchè possa esercitare il suo ministero
con serenità.
La Basilica è casa comune di ogni cristiano
fedele laico di Castrovillari, nella quale
trova il suo ruolo secondo le sue capacità
per l’utilità comune.
In essa, ossia in Basilica, vige la
gratitudine, la riconoscenza per chi ha
operato e per chi continua, ma non esistono
corsie preferenziali, l’unica esistente, ad
iniziare dal Rettore, è servire sull’esempio
di Cristo Maestro: Via, Verità e Vita. (Gv
14,6)
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Lo
Stemma |
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L’ombrellino (l’umbraculum)
in seta a strisce rosse e gialle, usato
durante le processioni, copre la coppa del
calice, richiamo all’obbedienza e al
sacrificio, divisa in quattro spazi:
1.In alto, a sinistra, su fondo dorato,
segno del mistero dell’incarnazione, con la
stella in alto a sinistra, segno della
Vergine Maria nella quale il mistero diventa
realtà. Veneratissima dai fedeli di
Castrovillari con il titolo Madonna del
Castello.
2.in alto, a destra, sono raffigurati i
monti dell’area calabra-lucana, con il pino
loricato, testimone silenzioso, del tempo
che scorre e lui rimane immutabile a sfidare
le forze avverse della natura che non
prevalgono, «non praevalebunt» (Mt 16,18).
3.In basso, a sinistra è raffigurato il mare
mosso verso e l’orizzonte sereno: mare della
pace e della speranza. «vidi un nuovo cielo
e una nuova terra» (Ap 21:1).
4.in basso a destra, sono raffigurati il
pastorale e il Vangelo, essi portano alla
mente S. Giuliano, pastore, maestro e
Patrono di Castrovillari.
5. sul cartiglio in basso sono riportati le
parole della preghiera di Cristo al Padre,
UT OMNESE UNUM SINT (Gv 21,17), vuole essere
l’obiettivo da raggiunge affidato all’azione
pastorale della Basilica, dono di Benedetto
XVI alla città di Castrovillari.
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Cenni storici |
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Il tempio risulta essere un rifacimento
barocco di una più piccola chiesa costruita
dai Normanni tra l'XI e il XII secolo. Il
possente campanile, che fungeva anche da
torre di guardia, risale al XIII secolo.
Sulla facciata austera si mostra il bel
portale dalle eleganti colonnine binate, in
pietra, datato 1568. L'interno è diviso in
tre navate ricoperte a volta; in quella
centrale, ricostruita dopo l'incendio del
1789, in sostituzione del soffitto ligneo a
cassettoni del 1640, campeggia l'affresco
dell'incoronazione della Vergine d’ignoto
autore del 1801.
Nella navata sinistra incontriamo per prima
la Cappella Dolcetti, ornata dal fastoso
altare dei Gesuiti, in noce intagliato e
scolpito, col baldacchino sorretto da
colonne tortili sovrastante una preziosa
statua del Crocifisso, dovuta ad un
manierista napoletano del tardo '500. Di
seguito è la Cappella del Carmine con altare
in finto marmo del 1827. Nel pavimento sono
incastrate le lapidi tombali delle famiglie
Cappelli e Caterini. In fondo alla navata è
posta la statua di S. Giuliano, scolpita
nella quercia da Giovan Pietro Cerchiaro nel
1684.
La bottega dei Cerchiaro, della vicina
Morano Calabro, produsse anche la sedia
presbiteriale e il coro, firmato questo da
un Eugenio Cerchiaro nel 1715. Degni di nota
sono ancora l'altare di S. Pietro e una
serie di quadri di autori locali del XVII -
XVIII secolo. Nella cappella del Santissimo
Sacramento sono collocati gli affreschi
cinquecenteschi staccati dai ruderi della
cappella rurale della Madonna del Tufo.
Nella sacrestia decorata da stucchi barocchi
è allestito il Museo d'arte sacra, che
raccoglie una serie di preziosi dipinti,
sculture e pezzi d'argenteria che vanno dal
XVI al XIX secolo. Nella prima sala
troneggiano il grande fonte battesimale, già
ciborio d'altare, i cui pannelli con figure
di Angeli e Santi sono da assegnare ad un
pittore fortemente influenzato da Pietro
Negroni, forse Orfeo Barbalimpida, attivo
nell'ultimo scorcio del '500, e la statua
della Madonna detta "La Cerintola", una rara
scultura lignea del XIV secolo.
Nella bacheca sono, invece, esposti parati
sacri ricamati in oro e in seta dei secoli
XVIII e XIX. Nella seconda sala è raccolto
l'ingente "tesoro" della chiesa costituito
da argenti dei secoli XVII - XIX, in parte
di fattura locale, come le due grandi croci
da processione firmate da Bernardino Conte
nel 1633 e da Giuseppe Conte nel 1677. Alle
pareti quadri di Giovan Tommaso Conte,
Ippolito Borghese, Angelo e Genesio Galtieri.
Interessanti sono: il dipinto della Vergine
"Glikophilousa", replica del XVI secolo di
una più antica immagine bizantina e quello
raffigurante una ricercata Pietà di
ascendenza veneta, dipinta sul finire del
XVI sec. Lasciata la piazzetta di S.
Giuliano su cui insistono i ruderi del
cinquecentesco palazzo della Università
(leggi Municipio), assai mal restaurato.
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continua ... |
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Approfondimenti |
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don
Carmine Francesco De Franco
PER NON DIMENTICARE
IL DONO RICEVUTO
BASILICA MINORE DI S. GIULIANO
CASTROVILLARI
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Approfondimenti |
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La sua attività
nello spirito del
“BREVE APOSTOLICO”
per il bene delle anime
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