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BASILICA MINORE PONTIFICIA DI SAN GIULIANO
Largo San Giuliano, snc
87012 Castrovillari CS |
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LA CHIESA DI SAN GIULIANO
Il tempio risulta essere un rifacimento
barocco di una più piccola chiesa costruita
dai Normanni tra l'XI e il XII secolo. Il
possente campanile, che fungeva anche da
torre di guardia, risale al XIII secolo.
Sulla facciata austera si mostra il bel
portale dalle eleganti colonnine binate, in
pietra, datato 1568. L'interno è diviso in
tre navate ricoperte a volta; in quella
centrale, ricostruita dopo l'incendio del
1789, in sostituzione del soffitto ligneo a
cassettoni del 1640, campeggia l'affresco
dell'incoronazione della Vergine d’ignoto
autore del 1801.
Nella navata sinistra incontriamo per prima
la Cappella Dolcetti, ornata dal fastoso
altare dei Gesuiti, in noce intagliato e
scolpito, col baldacchino sorretto da
colonne tortili sovrastante una preziosa
statua del Crocifisso, dovuta ad un
manierista napoletano del tardo '500. Di
seguito è la Cappella del Carmine con altare
in finto marmo del 1827. Nel pavimento sono
incastrate le lapidi tombali delle famiglie
Cappelli e Caterini. In fondo alla navata è
posta la statua di S. Giuliano, scolpita
nella quercia da Giovan Pietro Cerchiaro nel
1684.
La bottega dei Cerchiaro, della vicina
Morano Calabro, produsse anche la sedia
presbiteriale e il coro, firmato questo da
un Eugenio Cerchiaro nel 1715. Degni di nota
sono ancora l'altare di S. Pietro e una
serie di quadri di autori locali del XVII -
XVIII secolo. Nella cappella del Santissimo
Sacramento sono collocati gli affreschi
cinquecenteschi staccati dai ruderi della
cappella rurale della Madonna del Tufo.
Nella sacrestia decorata da stucchi barocchi
è allestito il Museo d'arte sacra, che
raccoglie una serie di preziosi dipinti,
sculture e pezzi d'argenteria che vanno dal
XVI al XIX secolo. Nella prima sala
troneggiano il grande fonte battesimale, già
ciborio d'altare, i cui pannelli con figure
di Angeli e Santi sono da assegnare ad un
pittore fortemente influenzato da Pietro
Negroni, forse Orfeo Barbalimpida, attivo
nell'ultimo scorcio del '500, e la statua
della Madonna detta "La Cerintola", una rara
scultura lignea del XIV secolo.
Nella bacheca sono, invece, esposti parati
sacri ricamati in oro e in seta dei secoli
XVIII e XIX. Nella seconda sala è raccolto
l'ingente "tesoro" della chiesa costituito
da argenti dei secoli XVII - XIX, in parte
di fattura locale, come le due grandi croci
da processione firmate da Bernardino Conte
nel 1633 e da Giuseppe Conte nel 1677. Alle
pareti quadri di Giovan Tommaso Conte,
Ippolito Borghese, Angelo e Genesio Galtieri.
Interessanti sono: il dipinto della Vergine
"Glikophilousa", replica del XVI secolo di
una più antica immagine bizantina e quello
raffigurante una ricercata Pietà di
ascendenza veneta, dipinta sul finire del
XVI sec. Lasciata la piazzetta di S.
Giuliano su cui insistono i ruderi del
cinquecentesco palazzo della Università
(leggi Municipio), assai mal restaurato
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