IL DISCORSO DETTO
"DELLA LUNA"
DI PAPA GIOVANNI XXIII
E’ il saluto che
Giovanni XXIII, la sera di giovedì 11 ottobre 1962, affacciandosi
alla finestra del suo studio ha rivolto ai fedeli e pellegrini
radunati in piazza S. Pietro, in occasione dell’apertura del
Concilio Ecumenico Vaticano II.
Oggi, cinquant’anni dopo, quel discorso fatto di parole semplici e
sincere, non hanno perso nulla della loro straordinaria
autenticità.
“Cari figliuoli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma
riassume la voce del mondo intero; qui tutto il mondo è
rappresentato. Si direbbe che persino la luna si è affrettata
stasera, osservatela in alto, a guardare questo spettacolo.
Gli è che noi chiudiamo una grande giornata di pace… di pace: «
Gloria a Dio, e pace agli uomini di buona volontà ». Ripetiamo
spesso questo augurio. E quando possiamo dire che veramente il
raggio, la dolcezza della pace del Signore ci unisce e ci prende,
noi diciamo: ecco qui un saggio di quello che dovrebbe essere la
vita sempre di tutti i secoli e della vita che ci attende per
l’eternità.
Dite un poco. Se domandassi, potessi domandare a ciascuno: “Voi da
che parte venite?”. I figli di Roma che sono qui specialmente
rappresentati risponderebbero: “Ah! noi siamo i vostri figlioli
più vicini; voi siete il vescovo di Roma”. Ma voi, figlioli di
Roma, vi sentite di rappresentare veramente la Roma caput mundi,
così come nella provvidenza è stata chiamata ad essere, per la
diffusione della verità e della pace cristiana?
In queste parole c’è la risposta al vostro omaggio. La mia persona
conta niente: è un fratello che parla a voi, diventato padre per
la volontà di nostro Signore… Ma tutti insieme, paternità e
fraternità, e grazia di Dio, tutto, tutto…
Continuiamo, dunque, a volerci bene, a volerci bene così;
guardandoci così nell’incontro: cogliere quello che ci unisce,
lasciar da parte, se c’è, qualche cosa che ci può tenere un po’ in
difficoltà.
Stamattina è stato uno spettacolo che neppure la Basilica di San
Pietro, che ha quattro secoli di storia, ha mai potuto contemplare
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