"Se il chicco di
grano caduto in terra non muore, rimane solo, se
invece muore, produce molto frutto" ( GV.
12,24). Paradigma della nostra via in Cristo.
Si, è bella la storia del chicco di grano
raccontata da Madre Speranza a un gruppo di
Sacerdoti che pensavano di conoscerla bene.
Sentite: Il chicco di grano seminato e finito
sottoterra deve lottare con essa se vuole venire
fuori. Quando ciò avviene deve lottare col sole,
con l’acqua e col vento. Diventa spiga, viene
tagliato, battuto e si ritrova in un sacco,
schiacciato da mille altri chicchi. Viene poi
macinato. Sembra arrivato alla fine. Invece i
pugni di una fornaio lo impastano e viene messo
nel forno. Diventa pane. Ma ancora la sua storia
continua. Infatti si trova su un tavolo,
tagliato e morso senza delicatezza. La sua
storia si conclude soltanto quando diventa vita
di chi lo mangia. E così come il chicco di grano
marcisce nella terra, dando vita alla tenera
piantina, così Gesù morendo porta nuova vita.
Con questo spirito i bambini delle cinque
sezioni della scuola dell'infanzia "Porcione"
del Circolo Didattico dei Santi Medici, guidati
dalle insegnanti, hanno preparato i germogli di
grano da offrire, come è tradizione, all'Altare
della Riposizione il giovedì santo.
E così martedì e mercoledì santo, i bambini,
sono pronti per portare le tante ciotole di
germogli di grano adornate di fiori di vari
colori. In due giorni diversi a turni i bambini
arrivano nella chiesa dei Sacri Cuori accolti
con affetto dal parroco Don Carmine De Franco,
che si è intrattenuto a lungo con i bambini
pregando e parlando con loro.
Grande entusiasmo ha suscitato nei bambini
questa significativa e bella iniziativa.
Sicuramente tocca a noi, educatori, genitori,
religiosi, trasmettere anche con questi segni il
deposito della nostra fede.
Carmela Falabella
DISCORSO DI PAPA FRANCESCO Udienza generale 8
aprile 2015
riflessione sui bambini
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Nelle catechesi sulla famiglia completiamo oggi
la riflessione sui bambini, che sono il frutto
più bello della benedizione che il Creatore ha
dato all’uomo e alla donna. Abbiamo già parlato
del grande dono che sono i bambini, oggi
dobbiamo purtroppo parlare delle “storie di
passione” che vivono molti di loro.
Tanti bambini fin dall’inizio sono rifiutati,
abbandonati, derubati della loro infanzia e del
loro futuro. Qualcuno osa dire, quasi per
giustificarsi, che è stato un errore farli
venire al mondo. Questo è vergognoso! Non
scarichiamo sui bambini le nostre colpe, per
favore! I bambini non sono mai “un errore”. La
loro fame non è un errore, come non lo è la loro
povertà, la loro fragilità, il loro abbandono –
tanti bambini abbandonati per le strade; e non
lo è neppure la loro ignoranza o la loro
incapacità – tanti bambini che non sanno cosa è
una scuola. Semmai, questi sono motivi per
amarli di più, con maggiore generosità. Che ne
facciamo delle solenni dichiarazioni dei diritti
dell’uomo e dei diritti del bambino, se poi
puniamo i bambini per gli errori degli
adulti?...