|
|
XV GIORNATA MONDIALE DELL’AMMALATO |
In occasione della XV giornata mondiale del malato, s’è svolto, nei locali
della parrocchia di S. Girolamo, un convegno promosso dall’Ufficio Diocesano
per la Pastorale della salute in collaborazione con l’Associazione Medici
cattolici Italiana sezione di Cassano presieduto dall’Amministratore
Apostolico della Diocesi di Cassano All’Ionio, Mons. Domenico Crusco. Nella
sala, con una significativa presenza di partecipanti, hanno portato
l’esperienza del relativao gruppo di volontariato: Tina Uva Grisolia per
l’Associazione famiglie disabili, Claudia Cozza per gli Amici del cuore,
Dora Parrotta per l’AVO, Rachele Castellano pel la CRI di Civita, Adele
Leone per il Movimente per la Vita, Maria D.Iuvaro per l’Associazione Non
Più Soli, Vincenzo Martino per la Fraternita di Misericordia, P. Ilario
Scali per l’UNITALSI., per l’AVIS Rosanna Maritato. Presenti anche
rappresentanti di altre associazioni che lavorano in campo socio- sanitario.
Non sono mancati interventi molto toccanti incentrati su esperienze
personali. Ha fatto da moderatore Mons. Carmine Scaravaglione.
Ha aperto i lavori il Direttore dell’Ufficio Diocesano per la Salute, D.
Carmine De Franco, Parroco dei Sacri Cuori di Castrovillari, con il saluto
al vescovo, e con un breve ma forte intervento. Dopo un cordiale ben venuto
ai presenti che vivono l’esperienza della malattia e a quelli che hanno
scelto d’impegnarsi in gesti concreti di solidarietà a favore di chi soffre,
ha proseguito sottolineando come l’incontro era stato
desiderato e organizzato in comunione, ammalati ed operatori sanitari,
perchè Cristo accomuna il malcapitato e il Buon Samaritano, quest’ultimo,
obbligato a farsi prossimo a chi è nel bisogno.
Da qui l’incoraggiamento e il sostegno al personale sanitario che opera in
prima linea e che si deve impegnare a far passare il primato della cultura
della vita e a considerare il paziente come soggetto dell’azione curativa e
soprattutto, perché i cristiani devono scorgere sul volto del malato il
volto di Cristo.
E’ Tramite gli operatori, che la Chiesa, diventa nella passi “esperta in
umanità”, sull’esempio di Cristo che si è piegato sull’uomo sofferente.
Il Direttore dell’Ufficio per la Pastorale della salute si è riferito al
messaggio del Santo Padre, Benedetto XVI, in occasione della XV giornata del
malato. Rivolgendosi, con particolare tenerezza a chi soffre di malattie
incurabili, così diffuse ha detto: L'essere malati è un'esperienza alla
quale è chiamato ogni essere umano e alla quale deve essere preparato. La
Chiesa desidera che vengano sostenuti particolarmente i malati incurabili e
quelli in fase terminale. A questo proposito, è necessario sottolineare
ancora una volta la necessità di più centri che offrano un'assistenza
integrale, fornendo ai malati l'aiuto umano e l'accompagnamento spirituale
di cui hanno bisogno.
Questo è un diritto che appartiene a ogni essere umano e che tutti dobbiamo
impegnarci a difendere.
Al Pontefice non poteva sfuggire l’importanza degli operatori sanitari, e ne
incoraggia gli sforzi quotidiani per garantire ai malati incurabili
un'assistenza adeguata e amorevole. A questo punto, ha proseguito Don
Carmine, dobbiamo ricordare che il bene che facciamo all’altro, Cristo lo
ritiene fatto a sé stesso. Quindi, il cristiano non opera per pura
filantropia, ma per affermare il regno di Dio e la sua gloria.
Sull’esempio del Samaritano, anche a noi Gesù si rivolge e dice, come al
Dottore della Legge, : <<Và, e anche tu fà lo stesso>> ( Lc 10,37), cioè
fatti prossimo a tuo fratello chiunque esso sia, in qualsiasi condizione si
trovi. Facciamolo con gli stessi sentimenti e la stessa tenerezza di Cristo,
il quale, passò beneficando e sanando tutti coloro che erano prigionieri del
male.
Il Dott. Aldo Foscaldi, Presidente dell’A.M.C.I. e Vice presidente Dell’U.D.P.S.,
ha, quindi, introdotto il tema della giornata del malato: FRAGILITÀ E
SALUTE, orizzonti di speranza, dicendo che è propria del nostro esere, si
esprime in modo e grado diverso secondo i periodi storici. Nell’attuale
contesto socio-culturale, se da una parte si affermano grandi capacità ed
entusiasmi per la fiducia nelle potenzialità della ricerca scientifica e
delle applicazioni tecnologiche, dall’altra si affermano evidenti incapacità
ed incertezze sul senso della vita, della morte, della sofferenza e così
via. Interrogativi che emergono nella malattia evidenziando così la
fragilità umana ed il limite dell’uomo. Come comunità cristiana la
responsabilità maggiore che abbiamo nei confronti delle persone fragili, è
offrire risposte di speranza. Speranza che il volontariato trasmette alle
persone più fragili attraverso l’umiltà, la presenza, l’accoglienza e
l’ascolto.
Mons. Crusco ha cocluso i lavori, plaudendo e incoraggiando l’iniziativa,
sottolineando l’importanza dell’altro, dell’assistenza, della carità,
dell’attenzione con i sentimenti del Bon Samaritano.
LA REDAZIONE |
|
|
|
|
|