Ai
fedeli delle nostre Comunità Parrocchiali,
Sentiamo il bisogno di partecipare la comune
riflessione della nostra Chiesa diocesana sul
modo di celebrare le Feste in onore della
Madonna e dei Santi Patroni. Nel tempo esse sono
diventate eventi spirituali importanti, un segno
di accoglienza del Vangelo nella realtà umana
del nostro territorio. Ma lo sono ancora? Noi
sacerdoti, illuminati, sostenuti ed incoraggiati
dal nostro Vescovo, Mons. Nunzio Galantino,
desideriamo esprimere la preoccupazione di
custodire e conservare l'identità evangelica
della devozione popolare, patrimonio di fede e
di santità della nostra comunità. Sì, anche noi
avvertiamo la gioia e l'attesa della festa, ma
vogliamo viverla come momento di preghiera, di
annuncio e testimonianza evangelica. E ciò a
cominciare dalla ricorrenza annuale della
Madonna del Castello e del Santissimo Crocifisso
e, a seguire, di tutte le altre feste religiose
e patronali. Sentiamo, come sacerdoti, la
responsabilità di conservare ogni tradizione di
fede delle nostre comunità, ma non possiamo
rinunciare al compito di purificarle da
improprie manifestazione esterne. Una festa
religiosa non è e non può essere per un effimero
godimento esteriore e di breve durata, senza la
conversione del cuore. Per di più in questo
difficile momento, in cui - come a tutti noto -,
oltre alla particolare situazione economica, un
grave evento franoso ha messo seriamente a
rischio la stabilità del colle su cui si erge
maestoso il nostro Santuario della Madonna del
Castello. Condividiamo e sosteniamo ogni
intervento, affinché sia garantito al Santuario
un accesso sicuro, agibile e fruibile da tutti.
In tale direzione non manchiamo di dare ogni
collaborazione, per quanto di nostra competenza.
Invitiamo i cristiani, nello stesso tempo, a
rinunciare a quelle forme di manifestazioni
esteriori che richiedono un dispendio economico
(luminarie, fuochi d'artificio, desuete forme di
incanto), per esprimere nella sobrietà la
semplicità della nostra fede, la preminenza
della gioia dell'incontro fraterno e la
partecipazione nella carità e nella condivisione
alla crisi economica di tanti, preferendo gesti
di solidarietà e di più grande significato
evangelico. Chiediamo di condividere con noi la
gioia di una festa da accogliere e vivere come
evento di grazia e di arricchimento umano e
spirituale. |