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Inizio Anno Catechistico 2012

INSIEME VERSO IL TRAGUARDO
Si fa molta fatica, oggi, ad incontrare un cristiano che sia iniziato seriamente alla preghiera; che sappia leggere la propria vita in termini vocazionali; che abbia dimestichezza con la Sacra Scrittura e maturato il senso di Chiesa come comunità di fede e con una visione ecumenica e cattolica della Chiesa stessa.
Senza generalizzare, si ha la sensazione che, sia ad intra che ad extra della Chiesa, incontrare per strada un cristiano bisogna cercarlo in pieno giorno con la lanterna accesa.
E’ significativa la domanda di Gesù ai Discepoli: "Chi dice la gente che io sia?" (Mc 8,27-30). La risposta non è univoca, ognuno ha la sua idea sul’identità di Gesù. Sarà la stessa folla che più tardi urlerà sotto le finestre di Pilato: Crocifiggilo, crocifiggilo. Rivolgendosi ai discepoli chiede: "E voi chi dite che io sia? Non tutti, ma solo Pietro ha il coraggio di dire: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”(Mt 16:16). Più tardi lo abbandoneranno, eccetto uno di loro. Solo dopo la risurrezione, all’unisono, anch’essi si assoceranno alla risposta di Pietro con la parola e la vita.
Alle stesse domande, come risponderebbe la Chiesa di oggi? Come la gente o come Pietro? Eppure se queste domande vennero poste, e vengono poste ancora oggi, significa che sono veramente importanti. Anzi, tutto il cristianesimo non avrebbe senso se quotidianamente, non avesse ben chiaro chi sia Cristo. Ancora oggi, come lungo i secoli, quanti, nei modi più disparati, hanno trovato Gesù sulla loro strada dando le proprie risposte. Porsi alla sequela di Gesù significa prendere la propria croce per accompagnarlo nel suo cammino, un cammino scomodo che non è quello del potere o della gloria terrena, ma quello che conduce necessariamente a rinunciare a se stessi, a perdere la propria vita per Cristo e il Vangelo, al fine di salvarla. Sono approcci che possono permettere di trovare la via della verità Nel promulgare l’Anno della Fede, che comincerà l’11 ottobre prossimo, ho voluto che ogni fedele possa impegnarsi in maniera rinnovata su questa via della conversione del cuore Lungo tutto l'arco di questo anno, vi incoraggio dunque vivamente ad approfondire la vostra riflessione sulla fede per renderla più consapevole e per rafforzare la vostra adesione a Cristo Gesù e al suo Vangelo (Benedetto XVI).
Quindi, è urgente prestare maggiore attenzione agli adulti per accompagnarli ad essere adulti nella fede, in particolare alle famiglie affinchè siano i primi educatori dei propri figli accompagnate certamente dal Parroco e dai suoi collaboratori alla riscoperta dell’identità di Cristo. In questo, il gruppo dei catechisti, ha un ruolo importante per favorire i rapporti interpersonali e offrire la visibilità della comunione. Questo settore costituisce uno strumento significativo di educazione alla vita ecclesiale e all’impegno comunitario all’interno della parrocchia.
Per questo motivo i catechisti non dovranno limitarsi, esclusivamente, all’attività organizzativa e didattica, ma dovranno diventare testimoni di crescita spirituale ed ecclesiale per mezzo dei quali attuare i momenti originali della vita della Chiesa: ascolto della Parola, preghiera, studio, scambio di esperienze, momenti di amicizia, preparazione degli incontri di catechesi insieme alle famiglie. Se manca quotidianamente questo dinamismo, non si va da nessuna parte.
Nei rapporti, il gruppo dei Catechisti, non deve in alcun caso sostituirsi alle diverse aggregazioni ecclesiali che sono presenti nella comunità, né ostacolarne il carattere proprio di ciascuna. Deve invece essere un gruppo di persone che dialoga nel suo interno e con gli altri organismi presenti nella parrocchia. E poi, tutti insieme farsi amici di viaggio, accompagnatori, come Cristo sulla strada di Emmaus, dei due discepoli, per percorrere nel suo 50° anniversario, le tappe del Concilio Vaticano II, vero dono dello Spirito Santo. Come anche riprendere più seriamente fra le mani il Catechismo Universale della Chiesa Cattolica nel suo 20° anniversario, vero compendio di dottrina, guida sicura alla riscoperta di Cristo via, verità e vita e risposta alla sete di verità di ogni uomo.
Poiché ci proponiamo di agire e di vivere, dandoci anche un minimo di organizzazione, è necessario lasciare operare lo Spirito Santo, invocarLo, lasciarGli le mani liberi, fidarsi di Lui, farsi scivolare dalla mente e dal cuore la presunzione che per riuscire basti una buona programmazione. Facciamo nostra la santa abitudine di metterci in preghiera ad ogni inizio di attività, qualsiasi essa sia, invocando lo Spirito Santo affinchè sia Lui il vero protagonista, il vero Maestro. E’ Gesù stesso che lo dice: “… senza di me non potete far nulla” (Gv 15, 5).
Cari collaboratori, non considerate, ve lo ripeto ancora, non considerate vostra proprietà i ragazzi e persino le famiglie a voi affidate, consideratevi, invece, pazienti, generosi e gioiosi accompagnatori, il resto lasciatelo fare allo Spirito santo.
Ricorderemo sempre che nella vigna del Signore, anche se piccola come una parrocchia, per gruppi o singoli operai in contrapposizione fra di loro, animati da gelosia, invidia, spirito di protagonismo e non di servizio secondo la parola e l’esempio di Gesù non ci può essere posto. E’ meglio che questi ritornino vigna per essere potata e coltivata da nuovi vignaioli.
Durante questo anno 2012-2013, auguro a tutti buona strada. “Lungo la strada è cominciata la Chiesa; lungo le strade del mondo la chiesa continua. Non occorre, per entrarvi, né battere alla porta, né fare anticamera. Camminate e la troverete; camminate e vi sarà accanto; camminate e sarete nella Chiesa”. (Mazzolari). Sarà più bella la nostra parrocchia se ci predisponiamo a vivere il senso degli auguri e di questo messaggio. Lungo le strade della nostra comunità saremo in compagnia della Vergine Maria.


Don Carmine



 

 
   

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