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NATALE 2011


“… per questo sono nato … “
“…Per questo sono nato e sono venuto nel mondo, per dare testimonianza alla verità” (Gv 18,37), così risponde Gesù durante il famoso colloquio con Pilato. In altro momento così si rivela: ”Io sono la luce del mondo, chi mi segue non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12).
Celebrare il Natale di Cristo significa celebrare in Lui la Verità, la luce, la vita come dono per noi: E’ così evidente. La persona umana non si sazia di tutto ciò che il mondo può offrire, anzi le realtà negative la svuotano, la alienano, la deludono. In fondo al cuore, anche dopo aver rincorso tanti luccichii e aver sperimentato tante vicende, ci accorgiamo amaramente di non possedere nulla. Siamo fatti per qualcosa di più grande, siamo fatti per Qualcuno.
La celebrazione cristiana della nascita del Signore Gesù ci riporta, finalmente, all’essenziale, siamo chiamati da angeli nunzianti nel cielo luminoso di stelle, a “prendere il largo”, a camminare, cioè, in pellegrinaggio verso il Bambino, verso Betlemme, che in ebraico significa “casa del pane”. C’è un altro pane che ci attende, quello necessario veramente, quello che dura per sempre: Il Bambino con la sua grazia, con il miracolo, che vuole compiere in noi, dalla frammentazione quotidiana e dal nichilismo imperante, in cui siamo caduti, al cuore sereno, unito, gioioso, ripieno del suo amore.
Betlemme ci riporta Maria e Giuseppe, la famiglia più cara, la nostra famiglia, gli affetti più umani, i sentimenti più dolci, lo sguardo più puro tra coniugi, tra genitori e figli, tra giovani e anziani, tra sani e sofferenti, tra uomini e donne. Natale è un itinerario verso Betlemme per trovare, finalmente, il tesoro nascosto tanto cercato, l’abbraccio desiderato, il sorriso tanto atteso. Natale è trovare, finalmente, Dio, o, meglio, farsi trovare da Lui: Dio Amore, Dio incarnato, Dio vicino, Dio amico e salvatore, che forse abbiamo messo da parte, dimenticato, “emarginato”, addirittura ignorato o rifiutato. Natale è anche ritrovare in Cristo per le nostre comunità cristiane il coraggio e la forza della fede, la novità della carità, lo slancio della speranza, e, per tutti i cristiani, una nuova linfa per rinvigorire le belle virtù teologali ricevute nel battesimo e fortificate nella cresima. A Betlemme possiamo riscoprire di più cosa comporta educarci alla vita buona del Vangelo, perché la pace e l’umiltà, che splendono nella grotta di Gesù, sono vita buona del Vangelo, e l’educazione ad essa è proprio la riscoperta o il ritorno alla luce del Bambino.
Betlemme è una scuola educativa di ascolto e di silenzio, poiché la comunità ecclesiale ...

 

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start control statistic web  5 ottobre 2007

     

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