LA PASSIONE DI
GESÙ
SECONDO IL VANGELO DI LUCA
CHI NON PRENDE LA SUA CROCE …
«Chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me»,
dice il Signore. Il primo a mettere in pratica questa parola, a
caricarsi della croce della sofferenza e della morte, fu proprio
lui, Cristo Gesù. E caricarsi di quella croce significò per lui
solitudine e abbandono. Non uno dei suoi discepoli lo seguì, a
niente valsero i tanti giuramenti del risoluto Pietro; nessuno dei
suoi amici, durante la via della croce, venne per dirgli addio.
Cristo rimase solo, solo nel portare quella croce, abbandonato da
tutti, perché tutti restii a caricarsi di un peso tanto grande. Fu
affiancato, per un breve tratto, da un solo uomo, un Simone di
Cirene che per niente avrebbe voluto avere a che fare con lui.
Riflettere oggi sulla passione di Cristo significa anche
riflettere sulla nostra vita di cristiani; riflettere oggi sulla
croce che Egli portò per noi comporta anche riflettere sulle croci
che ognuno ha e deve portare. La figura di Simone di Cirene ci
rappresenta perfettamente, a questo proposito: una persona
qualunque – proprio come noi –, uno sconosciuto, un uomo venuto a
Gerusalemme per sbrigare le sue faccende, che, forse, poco o nulla
sapeva su Gesù – come noi, tante volte –, un uomo per niente
intenzionato, infine, a farsi coinvolgere dalla follia della sua
croce – nella sua ritrosia, ancora una volta, come noi. E
tuttavia, proprio a portare la croce fu obbligato. Non si trattò
di un atto volontario, spontaneo: fu una costrizione, che Simone
dovette accettare a malincuore. A malincuore egli accettò di
portare la croce di Gesù – non capita forse anche a noi molte
volte? ...
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