Cristo è risorto, alleluia! Evangelii gaudium,
alleluia!
La gioia del Vangelo è proprio questa: Cristo
Gesù è vivo, è presente. Tutta la Chiesa, in
questo processo di rinnovamento voluto dallo
Spirito Santo, proclama ancora, come all’alba di
quel primo mattino di Pasqua, che Cristo
crocifisso è veramente risorto dai morti, come
aveva detto. La pietra scartata dai costruttori
è divenuta testata d’angolo, una meraviglia agli
occhi nostri, questo è il giorno fatto dal
Signore, rallegriamoci e in esso esultiamo!
Felice Pasqua a tutti, a coloro che seguono il
Signore nella fede, a coloro che sono alla
ricerca sincera del senso della vita, aperti
all’esperienza di qualcosa di più grande e di
più significativo per l’umano peregrinare. Ma
specialmente un saluto pasquale, di gioia e di
speranza risuoni oggi per le famiglie fondate
sul sacramento del matrimonio: la famiglia
piccola chiesa; chiesa domestica, cellula
fondamentale della società, culla della vita e
dell’amore. La risurrezione di Cristo annuncia
una nuova luce e pace duratura alla famiglia. I
brani del Vangelo, che abbiamo meditato lungo
l’itinerario quaresimale verso la Pasqua, ci
offrono una traccia illuminante per la Pasqua
della famiglia. Nei prossimi due anni ben due
sinodi episcopali saranno dedicati alla
famiglia. C’è da sempre una grande attenzione
pastorale verso la famiglia per educare alla
vita buona del Vangelo.
Meditando le tentazioni di Gesù nel deserto,
abbiamo potuto comprendere che anche la famiglia
oggi è tentata dall’egoismo della chiusura nel
proprio guscio per preoccuparsi solo
dell’orizzonte materiale appiattito sugli
interessi immediati. A queste famiglie è da
annunciare che non di solo pane vive l’uomo, ma
di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Altre famiglie vivono nella ricerca del
successo, dell’apparire, del benessere,
d’ingiustizie e di prevaricazioni. A questi
nostri fratelli è da annunciare che solo i
poveri in spirito, i miti, i pacificatori, i
puri di cuore vedranno Dio. Altre famiglie
vivono nella cupidigia del potere, del danaro,
del calcolo e della conquista. A queste bisogna
donare la parola evangelica: solo Dio bisogna
adorare, solo lui bisogna amare.
Altre famiglie sono invitate dal Signore a
salire sul monte, a fare pellegrinaggio, ad
affrontare la fatica per arrivare alla vetta.
Non sono sole, c’è Gesù che le accompagna, le
sostiene, porge loro la mano: sono famiglie che
guardano con fiducia a Cristo, anche se la croce
da portare in salita a volte è pesante. Sulla
sommità hanno l’esperienza della
trasfigurazione. Cristo vero uomo che li ha
sostenuti nel cammino, si mostra vero Dio,
splendente di luce e d’amore. Sono le famiglie
che continuamente esclamano al Signore: “ E’
impegnativa la salita, ma per noi è bello stare
con te!”. Il Signore li rassicura a non aver
paura, il Padre rivela loro il Figlio amatissimo
e invita ad ascoltarlo, a seguirlo sempre,
...