1. Mentre rivolgo il più cordiale saluto a tutte le autorità religiose,
militari e civili presenti, particolarmente al carissimo Mons. Vincenzo
Bertolone ed agli illustri medici cattolici della diocesi di Cassano allo
Ionio, ringrazio dell’opportunità offertami di intervenire su di un tema che
considero oggi di prioritaria attualità.
Giustamente mi richiede di parlare non già, in termini astratti, dei laici
nella Chiesa, bensì dei laici nella vita della Chiesa.
2. Per un disegno della Provvidenza che, umanamente parlando, non ho mai
esitato a chiamare una vera e propria “fortuna”, ho avuto il dono di
svolgere il mio lungo apostolato di sacerdote e di vescovo in mezzo ai
laici, i quali mi sono stati costantemente vicini come collaboratori
esemplari e, lasciatemi dire, insostituibili.
Accenno soltanto brevemente al sostegno preziosissimo ricevuto dai laici in
alcuni particolari circostanze che considero essere state decisive per
l’orientamento del mio stesso ministero sacerdotale e, successivamente, di
vescovo.
* Giovanissimo sacerdote, quando fui assegnato alla parrocchia romana della
Natività in Via Gallia, mi preoccupai subito di dare vita – poiché ancora
non esisteva in quella comunità parrocchiale - ad una sezione dell’Azione
Cattolica ...
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